Descrizione
Questo dipinto su tela affisso su una porta mostra una Dakini, uno spirito femminile
dell’iconografia induista vicina alla dea Kali. Un soggetto diventato un classico nel Buddhismo
Mahayana dove la Daikini era protettrice delle porte degli inferi.
Ma è con il Buddhismo esoterico Vajarayana che la figura della Dakini si diffuse in tutta l’Asia. Queste figure sono manifestazioni degli aspetti più puri della mente femminile e sono protettrici del Dharma.
Su questa tela la Dakini è dipinta come in volo, a cavallo di una animale mitico, e immersa nel buio. Ai suoi piedi il mondo terreno simboleggiato dalle montagne, sopra di lei resti animali e umani sviscerati, mentre lo sfondo nero simboleggia la sunyata, ovvero la vacuità di tutti i fenomeni, che sono nulla e al contempo la potenza di ciò che potrebbero essere. Alla luce di questa analisi possiamo dedurre che l’autore volesse raffigurare la Dakini come rappresentante del movimento dell’energia nello spazio.
Nella mano stringe il danda, lo scettro che simboleggia il suo potere di dominare e punire, alla cui sommità è dipinto un teschio. I teschi nell’iconografia tibetana hanno un duplice significato: la transitorietà della vita e l'impermanenza del corpo fisico da una parte, e in secondo luogo la consapevolezza intuitiva che va oltre il corpo fisico stesso. Infine le fiamme che ardono intorno a lei sembrano assumere la forma della trishula, o tridente ereditato dalla tradizione induista.
I colori utilizzati per la realizzazione dell porta sono tutti naturali ed estratti da pietre dure rendendo ancora più prezioso il dipinto.
Ma è con il Buddhismo esoterico Vajarayana che la figura della Dakini si diffuse in tutta l’Asia. Queste figure sono manifestazioni degli aspetti più puri della mente femminile e sono protettrici del Dharma.
Su questa tela la Dakini è dipinta come in volo, a cavallo di una animale mitico, e immersa nel buio. Ai suoi piedi il mondo terreno simboleggiato dalle montagne, sopra di lei resti animali e umani sviscerati, mentre lo sfondo nero simboleggia la sunyata, ovvero la vacuità di tutti i fenomeni, che sono nulla e al contempo la potenza di ciò che potrebbero essere. Alla luce di questa analisi possiamo dedurre che l’autore volesse raffigurare la Dakini come rappresentante del movimento dell’energia nello spazio.
Nella mano stringe il danda, lo scettro che simboleggia il suo potere di dominare e punire, alla cui sommità è dipinto un teschio. I teschi nell’iconografia tibetana hanno un duplice significato: la transitorietà della vita e l'impermanenza del corpo fisico da una parte, e in secondo luogo la consapevolezza intuitiva che va oltre il corpo fisico stesso. Infine le fiamme che ardono intorno a lei sembrano assumere la forma della trishula, o tridente ereditato dalla tradizione induista.
I colori utilizzati per la realizzazione dell porta sono tutti naturali ed estratti da pietre dure rendendo ancora più prezioso il dipinto.
Scheda prodotto
Misure | H. 170 cm - L. 87 cm - P. - cm |
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Tecnica | pittura |
Materiale | Tela su legno |
Anno | XVIII Secolo |
Nazione | Tibet |
Provenienza | Collezione privata |
Brand | Anthaus |